Scegli ULTRA SALUTE di Allianz

ultra salute

La vita quotidiana ci espone, in continuazione, ai rischi ordinari. Prendiamo, per esempio, la nostra salute. Ci sentiamo forti, sicuri, ma poi un giorno… Così ci accorgiamo che i tempi d’attesa per una prestazione sanitaria sono lunghi, ad esempio, e allora dobbiamo ricorrere al nostro portafoglio per far fronte a questa esigenza.

E se, invece, ci avessimo pensato prima assicurandoci contro quel rischio?

Con ULTRA SALUTE avrai la serenità di poter affrontare qualsiasi emergenza sanitaria, sia in Italia che all’estero.

Non rimpiangere il passato, proteggi il tuo futuro!

25 % SCONTO FINO AL 5 NOVEMBRE

Perché la LTC di Allianz è migliore!

un padre e il filglio, LTC

Il comparatore di Universo Persona Rendita Autosufficienza si rinnova e, ancora una volta, mette in evidenza i principali punti di forza del prodotto rispetto alla concorrenza.

A sei anni dalla nascita, Universo Persona Rendita Autosufficienza è ancora ai vertici qualitativi dell’offerta Long Term Care in Italia per completezza della protezione, livello delle prestazioni offerte, comprensibilità dei criteri liquidativi e competitività del prezzo: il nuovo comparatore lo conferma!

Perché il comparatore

Perché serve una preparazione a tutto tondo! Nell’offerta protezione per la non autosufficienza non c’è solo il prezzo o la rendita.

È importante considerare la protezione nella sua completezza: ciascuno ha i propri criteri per determinare la non autosufficienza, i propri periodi di carenza, i propri servizi aggiuntivi.

In più, la nuova edizione del comparatore inserisce nel confronto anche il prodotto LTC della Compagnia Vittoria , confronta nel dettaglio le principali caratteristiche della rendita e propone esempi numerici aggiornati. Il tutto in un nuovo layout grafico.

Universo Persona Rendita Autosufficienza si conferma migliore

La tabella di comparazione che mette a confronto diretto il prodotto Allianz con quelli dei principali competitor dimostra, ancora una volta, la superiorità della nostra offerta su diversi punti di vista.

Allianz è l’unica Compagnia:

  • Ad azzerare totalmente i periodi di carenza a fronte di una visita medica gratuita, che rappresenta peraltro un’opportunità di prevenzione per il cliente e uno spunto commerciale che, utilizzato in trattativa, si trasforma in un vantaggio competitivo.
  • A offrire al cliente un’assistenza domiciliare gratuita già dal momento della denuncia e fino all’effettivo accertamento.
  • A mettere a disposizione dei clienti un servizio che fornisce informazioni burocratiche ed amministrative su sostegni pubblici in caso di invalidità e non-autosufficienza. E sappiamo bene quanto la necessità di districarsi tra gli adempimenti burocratici possa essere onerosa per chi ha un familiare non autosufficiente.

Inoltre, un’attenta lettura della tabella consente di individuare alcune piccole accortezze che, in fase di scelta, possono fare la differenza per il cliente; ad esempio nella valutazione del prezzo – che per l’offerta Allianz è sempre fisso – viene riportato l’esempio della polizza UnipolSai, che si rivela conveniente alla stipula, per diventare insostenibile per il cliente al compimento dei 71 anni, ossia in un momento delicato nel quale il rischio della non autosufficienza può diventare più concreto.

Completa il comparatore un approfondimento sui criteri di riconoscimento della non autosufficienza.. con esempi sui prodotti di Allianz, Generali e Postevita, che simulano le prestazioni nei diversi gradi di non autosufficienza.

 LTC (Long Term Care), PER IL TUO FUTURO

long term care assicurazione vita

La longevità è una conquista importante della società contemporanea, ma i rischi legati alla perdita dell’autosufficienza crescono con l’avanzare dell’età, con conseguenze importanti non soltanto per l’individuo ma anche per la sua famiglia.

In Italia ci sono 3,5 milioni di persone non autosufficienti e, spesso, le soluzioni possibili sono una badante oppure una RSA, ma hanno un costo importante che potrebbe pesare notevolmente sull’economia familiare e il sistema pubblico potrebbe contribuire solo parzialmente alle spese per l’assistenza sanitaria.

Nel 2018 l’esborso medio per la cura di persone non autosufficienti è stato di oltre 13.000 € per famiglia e, purtroppo, in 1 famiglia ogni 6 un componente ha dovuto lasciare il proprio lavoro, rinunciare alla carriera oppure passare al part-time per accudire la persona non autosufficiente. Oltre alle spese di gestione della persona non autosufficiente e ai sacrifici che ciò comporta, potrebbe venire a mancare una componente del reddito familiare.

A fronte di queste esigenze, Universo Persona Rendita Autosufficienza di Allianz offre:

  • Fino a 5.000 euro al mese di rendita vitalizia rivalutabile, in caso di incapacità nel compiere in autonomia almeno 4 delle 6 attività della vita quotidiana (ADL)
  • Assistenza domiciliare immediata al verificarsi della non autosufficienza
  • Servizi di assistenza medico-sanitaria 24 ore su 24, attivabili anche attraverso l’app AllianzNOW
  • Prezzo mensile costante e fiscalmente detraibile al 19%

RICHIEDI UN PREVENTIVO GRATUITO

La LTC (Long Term Care), rappresenta un intervento innovativo che si pone l’obiettivo di alleviare le difficoltà dei professionisti e delle loro famiglie supportandoli concretamente tramite l’erogazione di una rendita mensile vita natural durante, nel malaugurato caso ci si dovesse trovare in una condizione di non autosufficienza.

RITARDI DI PAGAMENTO ALLE AZIENDE

carte di credito

NEL 2022 AUMENTO DEL 17%

Allianz Trade in collaborazione con Format Research ha realizzato una ricerca sul sentiment delle imprese analizzando l’impatto della crisi internazionale, tenendo in considerazione cinque grandi fattori di rischio: l’aumento del costo energetico, i problemi delle catene di approvvigionamento globali, l’aumento dei costi delle materie prime, l’accesso al credito e i relativi costi ed infine la ripartenza dei mancati pagamenti e i default aziendali.

Tali dinamiche delle imprese sono state clusterizzate in dieci settori del Made in Italy.

La crisi in atto ha inferto un duro colpo al livello di fiducia delle imprese italiane sia nell’andamento del proprio settore di attività economica, sia nell’andamento della propria impresa. Dal report “Italia delle Imprese”, emerge che che l’indicatore del clima di fiducia rispetto alla propria impresa in prospettiva nel 2022 rispetto al 2021 sul totale del campione è pari a -4,5. Lo stesso dato è comunque visto in lieve rialzo nel 2023 registrando +11,8.

L’impatto dell’aumento del costo delle materie prime è risultato rilevante per il 76,5% delle imprese intervistate – in totale sono 1800 – e determinerà per la maggior parte delle aziende del campione tensioni sulla gestione finanziaria dell’azienda generando un impatto negativo sui margini (EBITDA) pari al -17,1%.

Il “rischio del credito”, ovvero il “rischio di insolvenza dei creditori” costituisce in qualche modo un ritorno sullo scenario economico dopo diversi anni di relativa quiete in questo senso. Il primo segnale in questo senso è costituito dal peggioramento dell’indicatore relativo al ritardo nei pagamenti da parte dei clienti. L’indicatore composito relativo al 2022 sul 2021 segna -14,3, la prospettiva del 2023 sul 2022 è pari a -4,2. E’ interessante notare come la pressoché totalità dei settori di attività economica considerati fanno registrare un valore di segno negativo.

Le imprese che hanno visto aumentare i tempi di pagamento da parte dei propri clienti, ovvero con pagamenti oltre le date contrattualmente stabilite, sono risultate nel 2022 il 17,1%. Tra queste oltre il 27% ha assistito a ritardi nei pagamenti di oltre 30 giorni, il 37% circa, a ritardi fino a 60 giorni, il 16% a ritardi fino a 90 giorni, e quasi il 20% a ritardi nei pagamenti superiori ai 90 giorni.

Il peggioramento del rischio del credito è evidente anche con riferimento alle “perdite” vere e proprie, ossia a quando “il cliente paga meno o non paga affatto”. Con riferimento al mercato domestico il rischio di perdite parziali sui crediti è aumentato nel 2022 rispetto al 2021 secondo l’11,6% delle imprese, mentre il rischio di perdite totali (default) è aumentato per il 10,2% delle imprese.

Sui mercati internazionali il rischio di perdite parziali è aumentato secondo l’8,2% delle imprese, mentre il rischio dei default è aumentato per il 7,4% delle imprese.

Il campione delle imprese intervistate è pari a 1.800

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Facile da fare. Facile da spiegare.